Circolo Culturale Edera

Albo autori premiati prime 13 edizioni

Antonio Caprarica è nato a Lecce, si è laureato in filosofia presso l’Università La Sapienza di Roma, con una tesi dedicata alla relazione tra etica ed economia di Adam Smith.

E’ stato giornalista politico de l’Unità e condirettore di Paese Sera, corrispondente del TG1 in Medio Oriente e corrispondente capo da Mosca. Attualmente è a capo della sede Rai di Londra e collabora con diversi periodici.

In questo libro “Dio ci salvi dagli inglesi..o no?” compie, con il garbo che lo contraddistingue, un viaggio nella cultura, nei costumi, nella testa degli inglesi attraverso le storie grandi e piccole, le testimonianze, gli aneddoti raccolti nel corso degli anni.


Claudio Palandrani è nato a Massa, laureato in Architettura, è insegnante all’Artistico di Carrara.

E’ una figura molto attenta alla salvaguardia dei beni culturali e ambientali della fascia di terra dove risiede, l’alta Toscana.

La pubblicazione “Dante, i Malaspina e la Lunigiana” risulta agile e scorrevole, ripercorre le vicende storiche e letterarie che riguardano i rapporti tra il Sommo Poeta e la casata malaspiniana, che, nel 1306, lo ospitò nel corso del suo amaro esilio; l’importanza dell’accoglienza offerta a Dante, la stipula della famosa Pace di Castelnuovo ed infine i numerosi riferimenti lunigianesi e malaspiniani presenti all’interno della Divina Commedia.


Marco Franzelli è nato a Roma dove ha cominciato a fare il giornalista a 17 anni, in un quotidiano del pomeriggio e in una televisione locale.

Attualmente è Capo della Redazione Società e Sport del Tg1. Cura il commento del Campionato del Mondo di Formula Uno.

Il suo libro “ Lo sberleffo di Godot. Il ritorno di Alessandro Del Piero” è un racconto in cui non mancano anche le polemiche, le finali perse, i gravi infortuni, gli Europei e i Mondiali non coronati dal successo. E poi il riscatto, in Germania con la Nazionale di Lippi proprio mentre in Italia esplodeva lo scandalo di “Calciopoli”. Di questo appassionante e spesso sconcertante ultimo capitolo, Del Piero è un protagonista autorevole.


Nasce a Sassari nel 1954. Laureato in lettere, giornalista, saggista, scrittore.

Prima di essere assunto come giornalista, lavora in diversi quotidiani, e collabora con le maggiori testate nazionali televisive e radiofoniche. Conduttore di telegiornali e giornali radio, opera con autorevoli firme del giornalismo. Ha lavorato nel settore Programmazione come autore di testi e conduttore di inchieste, news, programmi di intrattenimento legati all’attualità, alla politica, al costume, alla cronaca, alle attività culturali, sociali e religiose, in campo regionale e nazionale, per Radio1 e Radio2., e svolge attualmente l’incarico di vice capo-redattore della RAI.

Ha dedicato al Santo Carol Wojtyla la sua terza opera “Giovanni paolo II l’uomo che ha cambiato gli uomini”. Chi è stato realmente Giovanni Paolo II? Un uomo grande nella sua visione del futuro, ma grande anche nelle sue contraddizioni? Qual è la vera importanza di Karol Wojtyla nella storia della Chiesa e in quella della sua epoca? Un’epoca in cui la Chiesa non è più centrata sulla sua culla europea e si dissemina in tutte le culture di un mondo in via di globalizzazione.


Giudo Barlozzetti è un esperto di comunicazione, laureato in Filosofia, insegna Teorie e tecniche del linguaggio radiotelevisivo presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Perugia. ” L’Italia che vai” è stata una trasmissione televisiva andata in onda su Rai Uno il sabato pomeriggio dal 2001 al 2007. La trasmissione era ospitata di settimana in settimana da una località italiana diversa, di cui venivano esplorati gli aspetti storici, artistici, culturali ed enogastronomici, grazie anche all’intervento di esperti.

“Eventi e riti della televisione. Dalla guerra del Golfo alle Twin Towers”. La storia globale degli ultimi anni è entrata nelle case di tutti attraverso la televisione, che ci ha reso testimoni di eventi storici e svolte epocali. Attorno a questi eventi la televisione costruisce i suoi riti ed i suoi eventi. Il libro studia questa evoluzione del mezzo televisivo, rinunciando a considerazioni e conclusioni frettolose, ma cercando di comprendere il funzionamento del mezzo televisivo nella sua più recente manifestazione.


Oscar Orefici è nato a Roma è un giornalista, scrittore, autore televisivo e cinematografico.

Ha pubblicato: “Enzo Ferrari romanzo di una vita“.

Il libro, divertente e da leggere tutto d’un fiato, è diviso in tre grandi capitoli:

il primo dedicato alla giovinezza di Ferrari;

nella seconda parte del volume si arriva alle origini del mito, si tocca il difficile tema delle tragedie sportive e personali;

L’ultima parte la sua lenta agonia e la malattia che poi lo hanno portato a morire proprio il giorno di Ferragosto.


Lorenzo Secchiari, classe 1972 è un architetto, consulente nel settore lapideo anche dell’Associazione Industriali.

Collaboratore editoriale di testate giornalistiche nazionali e dottore di ricerca in “Scienze e Tecniche delle Costruzioni Civili” presso il dipartimento di Ingegneria Civile della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Pisa.

” Il parco delle alpi apuane” nasce dal profondo amore nei confronti del territorio del Parco delle Alpi Apuane e dalla conseguente idea di trasmetterne le grandi potenzialità e favorirne il più possibile la conoscenza, la valorizzazione e la tutela.


Andrea Biavardi vive e lavora a Milano.

È anche un noto volto televisivo, sposato con due figli, è attualmente direttore di For Men Magazine, Natural Style e “Airone”.

La rivista, edita dai primi anni ottanta dalla Giorgio Mondadori Editore si caratterizzò come la prima pubblicazione italiana di divulgazione scientifica nel campo dell’etologia, dell’ecologia e più in generale dello studio degli animali e dell’ambiente.

Proponeva inediti reportages di viaggi a cavallo, a piedi, in canoa o in bici, promuovendo lo sviluppo di un turismo sostenibile.


Danilo Mainardi è nato a Milano ed è un etologo.

Laureato in scienze biologiche, è presidente onorario della LIPU (Lega italiana protezione uccelli), ha vinto il premio Glaxo per la divulgazione scientifica.

Attualmente è professore ordinario di ecologia comportamentale presso l’Università Ca Foscari di Venezia.

Ha partecipato e partecipa tuttora a numerose trasmissioni televisive specialistiche tra le quali Quarck e Dalla parte degli animali. E’ autore di oltre 200 pubblicazioni.


Licia Colò è nata a Verona, nota al grande pubblico come la conduttrice del popolare programma “Alla falde del Kilimangiaro”, è autrice di libri che raccontano le sue esperienze in giro per il mondo e il suo amore oer gli animali.

In “cuore di gatta“, Pupina è un batuffolo di pelo impaurito quando entra in punta di piedi nella sua casa , ma giorno dopo giorno diventa un fondamentale componente della famiglia. Il fortuito rapporto fra padrona e animale si trasforma in qualcosa di stabile, intenso e, in breve tempo, insostituibile.


Daniele Grespan, nato in Venezuela, è legato al suo paese e alla cultura sudamericana, alla quale la sua scrittura deve molto. Lavora nel campo della comunicazione e vive tra Asolo e Roma.

Presentato a Massa da Paola Saluzzi, ha scritto “Indagine su un’amore“.

La trama ruota attorno all’assassinio di un uomo e alla presenza di Angelica, una donna nel cui nome viene commesso il crimine. A condurre le indagini per scoprire il colpevole è la singolare figura di un capitano di polizia, appassionato di arte italiana. E sarà proprio un celebre dipinto, “La tempesta” del Giorgione, a illuminare il suo percorso d’investigazione.


Oliviero Beha nato a Firenze, è un giornalista, commentatore politico e di costume per l’Unità, fa parte della redazione del quotidiano Il Fatto Quotidiano.

Il libro “come resistere nella palude di Italiopoli” parla di un paese che affonda sotto i colpi di una classe dirigente sempre più prodiga di cattivi esempi, in un deserto di valori. Un ceto politico affannosamente complementare nella finzione tra Destra e Sinistra. Un potere barricato in un residence privo di cultura, che sostituisce la realtà con la sua rappresentazione televisiva.

L’Italia mafiosa di oggi, ben oltre la mafia tradizionale negli interessi e nei comportamenti. Un viaggio della mente e del cuore per denunciare una società in pezzi, e cogliere i segnali di “nuove resistenze” nella stagione peggiore degli ultimi cinquant’anni.


Roberto Ippolito è nato a Napoli ed è organizzatore culturale.

Fra gli incarichi ricoperti docente di “Imprese e concorrenza” alla Scuola superiore di giornalismo dell’università LUISS di Roma. E’ stato direttore della comunicazione della Confindustria e direttore delle relazioni esterne della LUISS. “Evasori chi come quando” narra che forse non tutti sanno che i soldi non versati in Italia al Fisco corrispondono a 7 per cento del Prodotto interno lordo.

E’ autore di “Il Bel paese maltrattato” e “Evasori“. Se tutti gli evasori pagassero le tasse, infatti, gli italiani avrebbero in tasca 100 miliardi di euro in più all’anno, circa 8 miliardi e mezzo al mese. Ma, soprattutto, non tutti conoscono l’inesauribile fantasia creativa di chi froda il fisco. Un campionario surreale di giochi di prestigio e trucchi diffusi in tutta Italia, regione per regione, nessuno escluso, privati, sia famosi che sconosciuti, e aziende, sia piccole che grandi.


Andrea Casalegno, 63 anni, giornalista al Sole 24 Ore, è figlio di Carlo Casalegno, giornalista ucciso dalle Brigate rosse nel 1977, durante gli anni di piombo.

Da quel tragico evento, che ha segnato la vita di Andrea, ex militante di Lotta continua, prende le mosse il libro: “L’attentato”, scarno e essenziale come può essere il dolore di un figlio che ha perso il proprio padre, ucciso perché persona libera e coraggiosa. Casalegno, che aveva fatto la Resistenza nel Partito d’Azione, scriveva parole durissime contro i terroristi e in difesa della legge.

La ricostruzione di Andrea ci riporta a quell’anno “horribilis” (più di duemila attentati terroristici) e ancora prima, al ’68, all’occupazione delle università, poi alla militanza politica in Lotta continua. Il terrorismo, lo scontro sul caso Moro, la vicenda Calabresi che rimangono ferite tuttora insanabili.


Benedetta Tobagi è la figlia minore del giornalista Walter Tobagi, assassinato dalla “Brigata XXVIII Marzo” nel 1980. Collabora con la Repubblica e conduce “Caterpillar AM” su Radio 2.

Come mi batte forte il tuo cuore” ripercorre la vita del padre ucciso da alcuni membri di una formazione terroristica di sinistra. Tobagi era un giornalista del “Corriere della Sera”, era uno storico e il presidente del sindacato dei giornalisti lombardi. Quando è morto aveva trentatré anni, il figlio Luca sette, Benedetta tre. Si può dire che Benedetta non ha conosciuto il padre, di lui conserva solo alcuni fotogrammi di ricordo e una grande incolmabile mancanza. Una volta cresciuta ha deciso di andare alla scoperta di questo padre immensamente amato, e ha provato a raccogliere ogni sua traccia.


Riccardo Arena è nato a Palermo ed è giornalista.

Quello che veramente ami” è ambientato nel ’77 a Milano nel campo di battaglia creato dall’odio politico, nel pieno della contestazione di sinistra. Enrico detto il Tunisi, siciliano emigrato e fascista fino al midollo, con un padre torturato dai fantasmi degli orrori visti durante la guerra, incontra Monica, vicina all’area dell’autonomia dura e pura.

Tra rugby, politica, botte, morti, feriti e pistolettate in piazza, agli albori dello spontaneismo armato di estrema destra e mentre monta l’onda del terrorismo rosso, sarà amore vero quanto tormentato. L’incontro tra i giovani degli anni di piombo e gli uomini che combatterono la Seconda Guerra Mondiale è invece il confronto tra due generazioni mandate al massacro e bruciate in nome di ideali di cui conoscevano ben poco.


Giancarlo De Cataldo è nato a Taranto, esercita la professione di Giudice di Corte d’Assise a Roma, città nella quale vive dal 1973.

Scrittore, traduttore, autore di testi teatrali e sceneggiature televisive, ha pubblicato come autore diversi libri (“Romanzo criminale” è il più famoso), per lo più di genere giallo.

I traditori“: Da Palermo a Londra, da Roma a Torino, da Venezia alla Transilvania, nelle carceri inglesi e nei boschi della Calabria, tra pittori preraffaelliti e camorristi promossi poliziotti, tra mercanti di carne umana e lord irrequieti, giovani uomini e donne sognano, combattono e amano. Alcuni diventano faccendieri e delinquenti. Alcune donne guardano più avanti, più lontano. Gli ideali più puri si fanno gretta convenienza. L’epica eroica, torbida, idealista e ribalda dell’Italia che nasce: dal lato oscuro del Risorgimento, un racconto sul nostro presente.


Arrigo Petacco è nato a Castelnuovo Magra nel 1929, scrittore, giornalista e storico.

E’ stato inviato speciale, caporedattore e direttore della Nazione di Firenze e del mensile Storia Illustrata.”O Roma O morte“: Era il 1861. L’Italia non era ancora fatta, anche se era già stata proclamata regno.

Sfumato il progetto federalista di Cavour, il sogno unitario di Garibaldi e di Mazzini tardava a realizzarsi. Per tutto il decennio successivo il neonato Regno d’Italia, privato della lucida guida del “tessitore”, morto anzitempo, fu affidato a uomini che non erano all’altezza del grande statista. Ne derivò una sorta di guerra civile che insanguinò per anni il paese. Inoltre la rozza campagna anticlericale divise gli italiani anche nel campo della religione, l’unico collante che avrebbe potuto tenerli insieme.


Aldo Cazzullo (Alba 1966), dopo quindici anni alla «Stampa», dal 2003 è inviato ed editorialista del «Corriere della Sera».

Viva l’Italia“: La Resistenza non è di moda. È considerata una “cosa di sinistra”.

Si dimentica il sangue dei sacerdoti come don Ferrante Bagiardi, e dei militari come il colonnello Montezemolo. Si dimentica che i partigiani non furono tutti sanguinari vendicatori ma anzi vennero braccati, torturati, impiccati ed esposti per terrorizzare i civili; e che i “vinti”, i “ragazzi di Salò”, per venti mesi ebbero il coltello dalla parte del manico, e lo usarono.

Neppure il Risorgimento è di moda. Lo si considera una “cosa da liberali”. Si dimentica che nel 1848 insorse l’Italia intera. Oggi è l’ora della Lega e dei neoborbonici. L’Italia la si vorrebbe divisa; non una nazione, ma un posto in cui non si vive poi così male. Invece l’Italia è una cosa seria. È molto più antica di 150 anni, nata nei versi di Dante e Petrarca, nella pittura di Piero della Francesca e di Tiziano.


Giuseppe Marchetti Tricamo nato a Messina, è un esperto di storia, docente presso la Facoltà di Scienze Politiche, Sociologia e Comunicazione della Sapienza, Università di Roma.

È stato direttore di Rai Eri, la casa editrice della Rai, e delle riviste “Nuova Civiltà delle macchine ” e “Nuova Rivista musicale italiana”. Significativi i suoi studi sull’identità nazionale.

È coautore dei libri “Fratelli D’Italia. La vera storia dell’inno di Mameli, Il Tricolore degli Italiani, Viva l’Italia, Viva la Repubblica, L’Italia s’è desta. Alla storia dell’editoria ha dedicato il libro “La fabbrica delle emozioni”. Dirige la rivista “Leggere tutti”.


Domenico Fisichella nato a Messina, è un personaggio noto della politica italiana, più volte senatore e Ministro dei Beni Culturali del Primo Governo Berlusconi.

Già professore ordinario all’Università di Firenze e all’Università di Roma La Sapienza, ha scritto numerosi saggi storico-politici.

Il volume “Il miracolo del Risorgimento. La formazione dell’Italia unita” ripercorre, con linguaggio chiaro e non accademico, le vicende che condussero allo sviluppo di un profilo unitario, sul piano culturale (religione, lingua, tecnologia) e materiale (commercio, produzione, tecnica) del popolo.


Massimo Teodori è nato a Force (AP), è uno storico, scrittore e giornalista.

“Ha ricoperto numerose incarichi parlamentari ed è stato Senatore della X° Legislatura. “Risorgimento Laico Gli inganni clericali sull’Unità d’Italia”.

Il pamphlet ripercorre le idee forza che furono alla base del ricongiungimento dell’Italia alla moderna civiltà europea. Di fronte alle contraffazioni della storia dell’Ottocento, l’autore dimostra che la laicità, oltre l’unità e l’indipendenza, è stata un pilastro unificante delle correnti politiche che hanno fatto l’Italia, sia con i monarchici che con i repubblicani, sia con i liberali della Destra (Cavour) che con i democratici della Sinistra (Garibaldi e Mazzini). Lo scritto si conclude con la messa in guardia di fronte alle nuove tendenze anti-illuministiche, anti-liberali e anti-democratiche che evocano, dopo centocinquant’anni, lo spirito reazionario.


 Massimo Franco è nato a Roma. Notista, commentatore e inviato politico del “Corriere della sera”, ha lavorato per “Avvenire”, per “Il Giorno” e “Panorama”.

Saggista di fama, è membro dell’istituto Internazionale di Studi strategici di Londra. Ha vinto come giornalista-scrittore L’Amalfi International Media Award dedicato al fondatore, Biagio Agnes, e il Premio di Cultura Sabaudia per l’opera C’era una volta un Vaticano: Non sta tramontando “il” Vaticano, ma certamente è in crisi “un” Vaticano.

Per quale ragione? Perché il suo peso internazionale si sta riducendo? Perché solo adesso è esploso lo scandalo della pedofilia dei preti cattolici? Che cosa significa la creazione di un “ministero” della Santa Sede per rianimare il cattolicesimo in Occidente?Perché la “bolla morale” cattolica e quella finanziaria di Wall Street sono scoppiate quasi simultaneamente? “C’era una volta un Vaticano” indaga sulle cause dell’affanno di questa istituzione bimillenaria.


Ermete Realacci è nato a Sora è un ambientalista  storico e politico italiano, presidente onorario di Legambiente ed esponente del Partito Democratico.

Green Italy: Possiamo battere la crisi? Non sarà facile, ma la risposta è sì. Se sapremo guardare l’Italia con occhi diversi da quelli delle agenzie di rating, con l’affetto e la curiosità necessari a cogliere i nostri tanti talenti. Ermete Realacci prova a farlo. Racconta, dal Nord al Sud, storie di un’alleanza tra imprese e comunità, tra ambiente e nuovi modi di vivere che possono traghettarci verso un paese più desiderabile e più competitivo.


Rosetta Loy (Roma, 1931) è una scrittrice italiana che fa parte della “generazione degli anni Trenta”, insieme ad alcuni dei più conosciuti nomi della letteratura italiana.

“Gli anni fra cane e lupo” ci obbliga a voltarci indietro mettendo in fila, con un racconto serrato, lucido e coinvolgente, i fatti che hanno marchiato indelebilmente la nostra democrazia e che ci hanno portato fino a qui. Una scia di sangue impressionante, sacrifici eroici e conquiste fondamentali. Persone famose e altre dimenticate. Ci voleva lo sguardo “narrativo” ma documentatissimo di una scrittrice autentica, capace di mettere a fuoco questa macchina diabolica che schiaccia qualsiasi anelito di giustizia e di progresso civile. E che ogni volta cambia sembianze. Un nemico tanto radicato che nemmeno ci accorgiamo di averlo dentro di noi.


Emilio Gentile è uno storico di fama internazionale. I suoi studi hanno riguardato temi fondamentali per la comprensione della storia contemporanea, quali la modernità, la nazione, il totalitarismo, il pensiero mitico, le religioni della politica.

Due colpi di pistola, dieci milioni di morti, la fine di un mondo. Dieci milioni di morti, tre imperi secolari annientati, rivoluzioni, guerre civili, nuovi Stati, nuovi nazionalismi, nuove guerre. E la fine del primato europeo nel mondo. Sono queste le conseguenze dei due colpi sparati a Sarajevo il 28 giugno 1914. Un mese dopo esplode la guerra europea: in quattro anni, diventa la prima guerra mondiale. Nel continente che domina il mondo, la modernità trionfante della Belle Epoque si trasforma nella modernità massacrante di una guerra totale. La prima guerra mondiale lascia un marchio tragico nella coscienza umana: venti anni dopo, una seconda guerra mondiale, con cinquanta milioni di morti, lo rende indelebile. Emilio Gentile racconta con parole e immagini l’evento che ha dato origine all’epoca in cui viviamo.


Nato nel 1978, coordinatore di Cinemazero, operatore culturale per i festival cinematografici Le Voci dell’Inchiesta e Le giornate del Cinema Muto.

Ha insegnato “Didattica degli audiovisivi” presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Trieste.

Curatore di diverse pubblicazioni monografiche sul cinema e la fotografia (Fellini, Bergman, Resnais, Losey, Moretti, Kezich, Pasolini) e di saggi in volumi collettanei.

Curatore di grandi mostre fotografiche in Italia e all’estero (Pasolini, Tina Modotti, Tarkovski) e dei relativi cataloghi, ha prodotto e distribuito diversi film di documentario.

Riccardo Costantini ha scritto “Pier Paolo Pasolini. Polemica Politica Potere: Conversazioni con Gideon Bachmann“, Premio Letterario Battilibro X° edizione.


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Marco Rovelli (Massa, 11 giugno 1969) è uno scrittore e musicista italiano.

Come scrittore, oltre che per il libro di poesie Corpo esposto, pubblicato nel 2004, Rovelli è giunto alla notorietà nel 2006, con il libro Lager italiani, un “reportage narrativo” interamente dedicato ai centri di permanenza temporanea (CPT), raccontati attraverso le storie di coloro che vi sono stati reclusi e analizzati dal punto di vista politico e filosofico.

Nel settembre 2014 il volto di Avesta Harun, comandante curda caduta in battaglia contro l’Isis, fa il giro del mondo.

Nel suo libro “la Guerriera dagli occhi verdi”, Marco Rovelli racconta la storia dietro quel volto, intrecciando vicende individuali e collettive, l’epopea del popolo curdo, la resistenza e la lotta esemplari di tante giovani donne.

Avesta ha ventidue anni quando sale in montagna seguendo le orme di Harun, l’adorato fratello. Lascia Mezri, lascia Turgut Reis, i villaggi curdi dove con la famiglia è cresciuta e ha imparato a conoscere le cose, ad amarle. imbraccia il fucile per dare il suo contributo alla lotta per un Kurdistan libero, e la sua forza è così grande, l’energia che mette in tutto così viva, che presto le chiedono di entrare nel gruppo speciale, e altrettanto presto diventa comandante della sua squadra.


Antonio Ferrari è nato a Modena il 3 novembre 1946.

E’ giornalista del Corriere della Sera. Tra i suoi libri “Islam sì, islam no”. Le colpe dei musulmani e le nostre (Le Lettere, 2006). Più di recente, “Sgretolamento”. “Voci senza filtro” (Jaka Book, 2013) in cui racconta i retroscena delle interviste a ventisette leader mondiali, realizzate da inviato speciale prima della caduta del Muro. Un’epoca in cui non si poteva contare su internet o cellulari «e gli articoli si dettavano al telefono. Magari, con l’ascoltatore della censura israeliana che si inseriva per chiedere di ripetere un nome che non aveva sentito bene.

Nel 1983, durante la guerra in Libano, il suo autista lo salvò dal rapimento: Ferrari gli dedicò il libro Sami. Una storia libanese (Liberal Libri, 2001). «Esistono per fortuna alcune persone che conoscono il Medio Oriente da molti anni e ricordano ciò che altri ignorano o hanno dimenticato. Antonio Ferrari, corrispondente del Corriere dal Mediterraneo orientale, appartiene di diritto a questa categoria di “guastafeste della memoria”.

Ha una lunga familiarità con i Paesi della regione. È stato testimone delle loro crisi. Ha conosciuto tutti i protagonisti della vita politica mediorientale e ha intervistato, fra gli altri, re Abdullah di Giordania, il presidente egiziano Hosni Mubarak, il presidente siriano Bashar Assad, il defunto presidente dell’Autorità nazionale palestinese Yasser Arafat» (Sergio Romano).

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